Lo spartito
Immaginate una meravigliosa sala per concerti, ampia, accogliente, con le pareti lucide di un legno prezioso, poltrone di morbido velluto rosso, il proscenio a braccia aperte pronto ad accogliere 25 virtuosi di strumenti musicali, gli uomini vestiti in frac e le donne con lussuose “mise”, tutti compunti, ben pettinati, pronti a esprimere il loro spirito musicale e la fattiscenza delle cose umane; poi il podio, un podio di semplice legno e di piccole dimensioni, il “trono” per l’attesa del grande maestro, tutti gli occhi puntati verso il sipario da dove sarebbe uscito il grande direttore di orchestra, gli occhi erano quelli di un pubblico attento, rispettoso , ricco e ben vestito di una eleganza conforme a tutto quello descritto sopra.
Cosa manca ? Non c’e’ il padrone di tutta la sala, senza di lui sarebbe una sala muta, anche deprimente, o, addirittura pregna di sterilità.
Ma cosa manca ??????
Lo spartito !…., quei pochi fogli di carta dove un genio si è esaltato a scrivere dei segni strani, incomprensibili, quasi alieni.
Le note…….
Quando il maestro, che stava entrando in scena, posa lo spartito dalle sue mani sul podio, la sala prende animo , fremito, luce negli occhi, e la schiena che si comincia a drizzare, come se la musica si potesse guardare meglio.
E’ lo spartito il cuore di tutto , senza di lui la ricchezza dell’ambiente sarebbe come quella di un piccolo teatro per burattini; il piccolo fascio di fogli riesce a dare una vita e una gloria immensa, a quello che solo le orecchie potranno tradurre in dolcezza estasiante. Ve ne eravate mai accorti ?
E così lo spartito fu per me una sorpresa quando mi trovai all’età di 10 anni in una condizione di equivoco, qualcosa che mi colpì e mi sorprese e che solo negli anni futuri riuscii a capire nella sua essenza.
Mio nonno era morto da 1 settimana e io stavo nel salone di casa rimirando lo spartito che c’era sopra un tavolo della sala, insieme al il libro “Cuore” di De Amicis, ad alcune monete d’oro, allo sparato per le cerimonie importanti, ad un paio di ghette e ad una copia dell’atto notarile ove mio nonno dichiarava eredi universali i miei genitori e affidava loro il godimento dell’orto di casa e una scatoletta ricoperta di stoffa preziosa che io aprii e dove potei ammirare la protesi dentaria di mio nonno, questo descritto era tutto ciò che mio nonno aveva – spartito– tra gli eredi.
Non ci fu nessuna discussione . Tutto OK.