UNA PICCOLA STORIA DELLO STUDENTE GIANCARLO FERMI

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( forse Giancarlo era parente del famoso Enrico Fermi. ( non ne sono sicuro…).

Giancarlo aveva 14 anni e  frequentava la scuola media  nel piccolo paese di CastelGaglioffo, ( mi sembra nel Lazio ).

La sua era una classe un po’ indisciplinata, ragazzi vivaci e poco attenti durante la lezione, sempre con la voglia di fare scherzi, ma comunque simpatici.

Giancarlo sedeva nel primo banco dell’aula n. 7, era molto studioso e disciplinato e i suoi voti lo dimostravano ampiamente.

La professoressa di italiano e storia e geografia e un’altra  materia che non mi ricordo,…..che tipo era ?

Era molto nervosa, soffriva di depressione ambientale, come entrava nell’aula a far lezione gli venivano subito…….le fregne ( fregole )

Molto spesso accadeva che appena  entrata si accorgeva che  gli alunni non erano ancora ai loro posti e facevano molto chiasso, allora lei, molto alterata, cominciava ad urlare: FERMI….FERMI….

A quel  punto il nostro Giancarlo la guardava un po’ sbigottito , poi si alzava, andava vicino alla cattedra pronto per essere interrogato; ma l’insegnante lo  guardava e pensava …ma questo CHE CAZZO VUOLE ?

Forse vuol venire volontario…bah… meglio lui che un altro più somaro, tanto è sempre preparato……meglio così !

Finita l’interrogazione con soddisfazione dell’insegnante  Giancarlo ritorna al suo posto, ma il chiasso continua e la professoressa, più adirata che mai urla : adesso basta ! voglio tuttii  FERMI E IMMOBILI.

In quel mentre il compagno di banco di Giancarlo , Renato Immobili, lo guarda e gli sussurra..tocca a noi due, forse perché a te vuol dare 10 e lode e allora vuol chiederti qualcosa d’altro.

I due ragazzi si presentano alla cattedra per essere interrogati, mentre in fondo all’aula un ragazzo sviene per il troppo ridere e rimane steso per terra.

La professoressa li guarda, una pausa, apre il registro, una pausa, si gratta la fronte, un’altra pausa, poi comincia l’interrogazione, in quel mentre entra il preside entra e saluta la classe che davanti a lui si presenta silenziosa, ordinata  ettcc, vede i due ragazzi pronti all’interrogazione e prova a fare qualche domanda.

Eccole:

Giancarlo quale sarebbe il tuo desiderio più grande ?                                                                         …..Poter  visionare il piano regolatore di Hiroschima !

E tu Renato dove abiti ?                                                                                                                       …..In un condominio-

Dimmi Giancarlo, qual è la tua più grande aspirazione ?                                                                     …..3 minuti in apnea, l’anno scorso, in luglio ad Ischia.

E tu Renato che vorrai fare da grande ?                                                                                               …costruire casette per i terremotati…con materiale antistress !!!

Bene ragazzi sono contento di voi, adesso vi lascio nelle mani della vostra insegnante, arrivederci.

La classe rimane muta, tutti si aspettano una rappresaglia dalle mani dell’insegnante, lei li guarda e sembra stia preparando una vendetta, ma Giancarlo, prende il coraggio a due mani, si alza e rivolto all’insegnante dice: signora, veniamo ancora  volontari io e il mio compagno Renato così i miei colleghi finiranno l’ora di lezione–FERMI E IMMOBILI -.

Tanto dopo andiamo in palestra a fare lezione di ginnastica e, in genere il professore ci chiama per nome…e non per cognome….

Fine della lezione.

 

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