Mutati mutandis .
in famiglia non si parlava il latino, ma questa frase era comunque inserita nella modesta cultura della mia famiglia.
Lo scoprii quando mio padre mi raccontò che aveva conosciuto un signore che abitava in val di Fassa e parlava il ladino, ma lui, mio padre, non conosceva il significato della frase incriminata .
Forse mia madre era più attenta alle parole esterofile perché mi diceva, tutte le volte che uscivo di casa per incontrarmi con amici e amiche, di lavarmi i piedi, di lavarmi sotto …….di cambiarmi le mutande perché se fosse successo qualcosa e mi avessero portato in ospedale farmi trovare con i piedi sporchi e le mutande puzzolenti……..bè certo che gli infermieri mi avrebbero lasciato in un letto all’ingresso dell’ospedale per timore che la puzza avesse influito sulla presenza con dati istat in quell’ospedale.
A quei tempi c’era già il bussiness genitale…
Ancora oggi penso ai miei genitori che aggiunsero altre frasi latine alla mia educazione, per esempio –Vale victi-.?
Ovvio che anche loro amavano un po’ lo sport, amavano i campioni nati nelle Marche, amavano lo sport del motociclismo.
Forse era un presagio ? Ma oggi , se fossero stati in vita avrebbero tradotto quella frase latina in- Vale ntino ( Rossi) , ma che cazzo combini ? Non vinci più una gara ?……………………….!!
Che volete che vi dica, se escludiamo Romolo e Remo , Castore e Polluce………………….l’essere umano è unico