I due uccellini
Erano amici da molto tempo, stavano spesso insieme e passavano ore intere a cinguettare e a svolazzare sopra i prati e le colline,felici, e si vedeva che erano felici, in mezzo alle nuvole , incontro al vento, fermi sui rami a gustare l’odore dei fiori e sul prato quello delle erbe.
Non arriva il cane a mangiarseli, non arriva l’uccello piu’ grande a scannarli, non arriva l’uomo a sparargli.
Erano felici anche se a questo punto lo scrittore, quasi sempre, disegna un quadro di morte: non può chiudere il racconto con la felicita’ dei due esseri, piccoli, indifesi, ma contenti, non venderebbe neanche un libro
Passavano la loro giornata per vivere, per cercare cibo, per unirsi con le loro compagne , per posarsi un attimo sul davanzale di una casa e cinguettare, per dire agli uomini : siamo qui !
Anche noi uomini siamo qui, a fare cosa ?
A piantare le trappole, a sparare col fucile, a fare il gioco dell’oca insieme alla moglie…!!……………………………………………………………..siete proprio simpatici uccellini, li faccio vedere sempre ai miei nipotini, sono sempre così cari, ma una volta al giorno faccio manutenzione al mio fucile da caccia; a cosa mi serve tenerlo dentro una vetrina come fosse una reliquia senza sparare almeno un colpo ?
Ma come ci pensi?! ( un buon fucile da caccia costa euro 2.500 )
Allora cosa racconteranno i nipoti del loro nonno?
Era un ottimo cacciatore, aveva una mira !!…non sbagliava mai un colpo !!!??