E’ una storia vera raccontatami da un mio amico operaio calzaturiero.
Persona affabile, gli piaceva sapere le cose perché , diceva, – voglio emanciparmi –
Era suo sacrosanto diritto, il sapere ci fa liberi…..le celle degli ergastolani sono piene di libri !!!!
L’altro giorno ci siamo visti al supermercato del Chienti e mi raccontava una storia.
Alcuni giorni prima aveva incontrato il notaio di sua fiducia, insieme alla moglie di sua fiducia e si erano messi a parlare : come va ?…. come non va ?.ectt….. poi la moglie del notaio gli fa una domanda del genere: …….e sua moglie (la moglie dell’operaio ) come sta ? Cosa stara’ facendo in questo momento ?
- Antefatto- la moglie dell’operaio lavorava nella stessa fabbrica del marito ed il suo compito era quello di stirare i pellami e renderli morbidi prima che venissero lavorati, ecco la risposta condizionata anche dal fatto che l’operario cercava di parlare il suo miglior italiano per non essere di meno di un notaio:
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Sta tirando le cuoia………………………!!!!!!
- Mi raccontava, l’operaio, che il notaio e sua moglie subito lo guardarono con gli occhi lucidi ed il notaio gli mise una mano sulla spalla dicendo: coraggio, vedra’ che non e’ niente.
- Poi i due se ne andarono abbracciati, girandosi a guardarlo ogni tanto ed a salutarlo con la mano alzata.
Il mio amico operaio era rimasto in confusione, e mi dice: e’ possibile che i notai abbiano tanto a cuore la sorte degli addetti alle calzature che ogni volta che ne parlano gli viene
da piangere ?..………….