Immagino che conosciate tutti la storia di Aracne, una dolce fanciulla che era abilissima a tessere le tele, si sentiva talmente brava che un giorno sfidò la dea Atena.
La dea si incazza e la trasforma in un ragno, anche lui ottimo tessitore e così, la storia, finisce.
Ma il ragno ,che oramai abitava da tempo a casa mia, aveva altri problemi.
Era un bravo catturatore di mosche, ma la maggior parte di esse o erano sposate o erano quasi promesse spose e allora il povero ragno si trovava sempre più solo e con una buona scorta di lenzuoli e altro, cioè il corredo da sposo, che non poteva utilizzare per mancanza……….di mosche.
Era un ragno triste, io lo vedevo spesso accucciato, su un angolo della parete della cucina di casa mia, leggeva di frequente il libro “ il Ratto delle Sabine” e ogni tanto si mangiava un moscerino e……nient’altro.
Qualche volta mi fermavo a parlare con lui, ma il mio amico ragno, a gesti, mi faceva capire che i fumi della cucina di mia moglie puzzavano come i camini di Auschwitz.
Non riuscivo a capire dove voleva essere spostato, mi viene un pensiero, lo porto in camera da letto, almeno lì c’era silenzio e tranquillità quasi tutto il giorno.
E così feci.
I primi giorni sembrava essere contento, si divertiva a correre dietro agli acari, saltava sopra le piume di oca ( niente battute, grazie ), una volta rimase intrappolato dentro la protesi di mia moglie, ma io riuscii a liberarlo.
Insomma sembrava contento !
Ma dopo qualche tempo mi fece capire, sempre a gesti, che le notturne conversazioni tra me e mia moglie, che lui ascoltava molto attento, gli avevano, in fondo, risolto un problema.
Quale?
Pensare di sposarsi ????
Ma come ci pensi !!!!!!!!!!!!
E cominciò a fare buona caccia e ottima scorpacciata di mosche.