Questa e’ una domanda da farsi, specialmente per gli esodati ; poter raccontare la loro vita, al di fuori del rapporto con i sindacati ,che hanno pagato annualmente, per poter dimostrare che erano tesserati ad un sindacato; che erano protetti da un sindacato, che erano alla ricerca del sindacato quando la loro fabbrica stava chiudendo.
Ultimamente i sindacati ,come forma di lotta incruenta, provavano a mettere un piede tra il battente e lo stipite della porta d’ingresso della fabbrica: risultato, un gridolino soffocato per il dolore al piede, ma la loro lotta non finiva qui; il tempo di chiedere agli iscritti un contributo volontario per rifarsi il paio di scarpe danneggiato e la lotta riprendeva: non il lunedi perche’ portava male cominciare la settimana con una protesta; non il martedi perché c’era una pre riunione ( presso il rotary) che ricordava a tutti che la maggior parte delle fabbriche aveva dei macchinari rumorosissimi ) e poi la cena… , non il mercoledi per via della –Coppa Campioni—, il giovedi quasi sempre un giorno di malattia causa lo stress, venerdi niente da fare, i sindacati, specie quelli di sinistra erano superstiziosi, temevano la brexit…!!
Il sabato una decina di loro era in piazza, in ordine sparso, e andavano comunicando alla gente – gliela faremo vedere noi-.!
La domenica i sindacalisti andavano a messa, poi all’oratorio con i figli piu’ piccoli e la moglie, il pomeriggio lo passavano a giocare a sudoku, con il parroco e dopo un po’ si preparavano intimamente all’assalto della settimana successiva .
Fabbrica dopo fabbrica ,giorno dopo giorno davanti ai cancelli , ma il lunedi no…………il martedi pure e così via……………………