Omero
Da bambini si davano delle spinte , delle piccole scoppole, si facevano delle cianghette, ectt, ma poi quando vennero i romani a civilizzare quella zona, i gesti di scherno, pardon scherzo, un po’ cambiarono.
I romani, si sa, anche oggi, non vogliono fare fatica neanche quando ti mandano a ‘fanculo”, per loro è vitale conservare le energie per quando andranno in pensione:
alla data del …..(quasi subito ) e senza lavori usuranti; questo è scritto nel codice genetico dei romani…………………….da sempre.
Allora nelle zone occupate…cioè fate attenzione, anche la parola zona occupata non è il risultato di una grande invasione con una grande guerra, di strategie eroiche,con la visita, alle trincee, di star di cinecittà che divertono i centurioni……..ecctt….
Guerre si, ma senza tanta fatica !!!!
Cioè la storia dei romani è stata scritta da un estensore miope, molto miope, che era solito scriverla con una lente di ingrandimento, ……………………suo malgrado………….
E allora le truppe nemiche??
…. Va bè saranno state armate con lamette da barba, manici di scopa con degli stendardi, mascelle carnivore, numericamente sotto i tre zeri, cibo retrattile e bevande analgesiche , questo si.
Erano dei primitivi, era un caso che tutte le regioni occupate dai romani con la guerra non avessero ancora inventato la scuola serale!
Va bene che le truppe romane avevano le corazze le lance, le spade, gli archi, le catapulte, i lanci di torce incendiarie, il megafono che tutto il giorno urlava –arrendetevi, arrendetevi – avrete 80 scudi al mese garantiti ,firmato” italia morta, pardon viva….eccttt..
Che vuoi la guerra non è mica un dovere !!!
Allora dicevamo degli scherzi che si facevano i ragazzi di quelle zone selvagge e dell’emancipazione che ci fu da quelle parti prodotta dagli invasori.
Soprattutto da un “Omero” e da un accento..
Voi tutti saprete che è un osso del braccio e che, molto spesso, serve a mimare il gesto che fanno gli inglesi quando si appoggiano l’ombrello chiuso alla giunzione dell’avambraccio con il pezzo del braccio dove c’è Omero.
Questo gesto ,ancor oggi estremamente comportamentale nelle regioni italiche ,spinse Omero a usarlo per scriverci storie e aneddoti.
La cecità del poeta fu il primo motivo per cui il gesto allargato, poi tradotto in……”favvan” lo aiuto a scrivere Odissea e Iliade in maniera ampia e illustrativa di modo che anche i bambini delle zone occupate dai romani si iscrissero, per corrispondenza, a lezioni di buon comportamento e di contro a scacciare gli eserciti occupanti con quel gesto, di derivazione anglosassone, sicuri che i romani sarebbero rientrati in patria, soprattutto per la grande necessita di adoperare quel gesto, ma in verticale, per spazzare via non altri nemici, ma l’enorme quantità di indifferenziata che traboccava dai cassonetti……….della capitale.
Ciao.